mercoledì 31 agosto 2016

IL PROFUMO DEL MARE




IL PROFUMO DEL MARE

Seduto di fianco ad una barca di un pescatore, guardavo la luna riflettermi nel mare scuro.
La striscia d'argento sull'acqua arrivava a lambire la spiaggia e le mie gambe mentre con il corpo ero appoggiato sul fianco di quella barca che sapeva di legno bagnato e salsedine.
Erano gli ultimi giorni di una splendida vacanza, passata tra sole, mare, passeggiate e purtroppo con il solito flirt appassionato che sarebbe finito con la caduta delle foglie, del primo autunno.
Che sarebbe finito dopo telefonate sempre più rare, rilegandolo nella memoria futura come un dolce ricordo, eppure...
Eppure avrei voluto che non fosse finito con il ritorno a Milano, avrei voluto fermarmi lì in quella bella città piena di profumi, di colori, di gente.
Avevo chiuso gli occhi e respirato a lungo, il profumo del mare aveva raggiunto i miei sensi e con la mente, rivedevo la nostra storia fin dall'inizio. Dall'incontro al bar della spiaggia e della persona che mi aveva scambiato per un tedesco o inglese.
Davvero avevo sentito un colpo al cuore, l'allegria e la felicità di quegli occhi chiari e i capelli biondi come i miei, mentre ora che guardavo quel mare e la luna, la tristezza si stava impadronendo del mio cuore.
Avevo cercato quel riparo lontano da tutti, dalla compagnia per non sentirmi ancora più solo, con quella persona vicino, avevo inventato una scusa plausibile ma mi chiedevo perché avevo fatto una cosa del genere.
L'avevo capito dopo poco, quando un'ombra alle mi spalle si era stagliata su di me verso il mare, grazie alla luna piena, non mi ero neanche voltato sapevo già chi fosse.
"Paul, my darling, you will not run away from their fears ... Not this way."
"E cosa avrei dovuto fare?" avevo risposto in italiano.
"Stay with me... Tu stare con io..." la sua voce dolce si era fatta più vicina e l'ombra era sparita, ormai sentivo la sua testa appoggiarsi alle mie spalle.
"Honey, all summer stories end in a few days you'll be back at home and I in Holland ... What solution could we have? In fifteen days can not bring about love of a lifetime."
"You're right..." Certo che aveva ragione, accidenti a me ed al mio cuore impazzito.
La sua bocca era sempre più vicina, la sua mano sul mio petto ed in un attimo ci eravamo trovati distesi all'ombra della barca nascosti ai raggi della luna.
La passione si era scatenata, i nostri corpi nudi sotto un cielo luminoso, su una spiaggia deserta, coperti dalle poche stelle visibili e dal profumo intendo del mare, le onde cullavano e nascondevano i nostri sospiri.
Ci eravamo svegliati abbracciati dopo poche ore, mentre un alba rosa si stagliava all'orizzonte, la spiaggia era deserta ancora e troppo lontana da chi poteva vederci.
Qualche minuto dopo le nostre impronte sulla sabbia dorata, avevano lasciato il segno della nostra presenza, tornavamo per mano verso il nostro albergo, ma non vi eravamo voltati indietro.
Non porta fortuna girarsi a guardare dove ci eravamo amati tanto... Vuol dire  "non ritornarci mai più".
Ma il destino aveva voluto che per lunghi anni non potevamo più tornare in quel posto. Avevo rivisto quel pluogo dopo sedici anni, sempre nello stesso albergo, dove i figli del proprietario ne erano diventati proprietari a loro volta in quanto il padre era andato in pensione, ogni tanto al telefono ci sentivamo con la mia promessa di ritornare presto.
Un mattino L. la figlia più giovane mi aveva raccontato che l'anno prima era arrivata in vacanza una persona ed aveva chiesto di me. 
Un tuffo al cuore quando avevo sentito il suo nome, aveva chiesto informazioni sulla mia vita.
Ma ormai il tempo era passato in fretta ed era rimasto solo il profumo del mare.

Giampaolo Daccò Dos Lerèn

lunedì 22 agosto 2016

NAUFRAGIO



NAUFRAGIO
Un naufragio salva la vita,
salva dal dolore,
salva dal male e da persone malvagie.
Un naufragio può essere vivo
dentro di noi,
è quella cosa
che ti fa ricominciare
a vivere tra pezzetti di materia,
ritrovati mentre cammini
su una spiaggia
sia di sassi che di sabbia.
E' quello che si costruisce
dopo un'altra vita
lasciata alle spalle
che mai più potrebbe servire.
Il naufragio,
se ricostruito con intelligenza,
ti fa toccare
le stelle ed il sole
con le mani
e ricominci a vivere
nel puro senso della parola.
Giampaolo.

venerdì 19 agosto 2016

SOTTO UN CIELO COLOR ALABASTRO



SOTTO UN CIELO COLOR ALABASTRO

    Questa sera avrei voluto osservare un tramonto di fuoco, dal terrazzo sul tetto del mio palazzo.
   Avrei voluto guardare il sole scendere piano all'orizzonte tra alti grattacieli di una Milano irriconoscibile.
   Volevo godere dei colori rossastri e meravigliosi verso ovest mentre un tiepido vento proveniente dalle montagne poco a nord, togliere la calura del giorno sulla pelle.
    Mi sono seduto sui gradini davanti al tramonto ma quello che vedo è solo un cielo color alabastro, quasi grigio ma non per l'inquinamento o per un brutto tempo.
   No, mi sono accorto che sono i miei occhi a vederlo tale, livido come un'alba del nord Europa ed invece ecco che quel tramonto rosso tenue, è invece di uno strano colore di pietra grezza, quasi grigio argenteo.
   Non so che cosa ci sia nel mio cuore in questo periodo difficile, doloroso per me, non so cosa la mia mente, seppur lucida, mi fa pensare a dolori passati e presenti, quasi senza via d'uscita, se non perdere la memoria di essi.
   Sto osservando un volo di aereo sopra a quelle alte torri brune stagliate nell'alabastro e dentro la voglia di scappare, di fuggire da tutto, ma fuggire dove?
   Da dove le cose non vanno come dovrebbero? Da una vita difficile dove devi sorridere e dentro ti senti quasi finito? Da un corpo che incomincia ad invecchiare e ti senti stanco dentro e fuori mentre c'è chi ti dice "Sei in splendida forma"?
   Cos'è il mio, un grido muto d'aiuto, una voce che chiede comprensione, una verità che non voglio nascondere, un momento di sconforto troppo lungo a cui non so dare una collocazione?
   Eppure quel cielo color alabastro è lì davanti a me, lo osservo attentamente e mi piace, forse mi piace quel dolore che ho dentro e che può farmi piangere o sorridere amaramente, pensando che la vita è davvero brutta nonostante tutti dicono il contrario.
   Facile, troppo facile pensare che tutto possa aggiustarsi, che ogni giorno può essere diverso e cambiare la tua vita, incominciando a vedere o trovare le cose in positivo.
   Facile per chi non sa, non conosce o ha un carattere diverso oppure un tempo, aveva vicino qualcuno che l'aveva sostenuto.
   Mi alzo da quei gradini scaldati dal sole del pomeriggio, mi appoggio al balconcino e vedo le strade deserte sotto di me, qualche puntino colorato laggiù cammina verso il centro in cerca di qualche locale aperto.
   Prima di andarmene da questo  posto, guardo ancora il cielo diventato leggermente più scuro, più violaceo facendo scomparire il color alabastro che tanto mi aveva colpito poco prima ed osservo la sfera rossa del sole, che sta calando velocemente ad ovest.
   Sette piani di scale da fare, non prendo l'ascensore voglio che i miei pensieri, gradino per gradino mi aiutino a cancellare qualcosa che dentro fa male.
   Qualcosa scompare ad ogni piano, ma quando ormai sono davanti alla mia porta, so che devo ancora aspettare settembre, il mese che dovrebbe essere quello del mio riposo ma che invece dovrò affrontare una delle tante prove della vita.
   La parte più dura è quella di aver capito che il tempo non lascia spazio e tu invecchi con lui.

GpDS
   



giovedì 18 agosto 2016

TYLAH, DONNA E SIRENA



Tylah donna e sirena

Imprigionata 
in una tazza di tè
dal sapore forte.
Nuota leggera
in quell'ambrata
dolce acqua.
Aveva lasciato il mare
la sua casa
per seguire il sogno
di assaporare
il nettare ambrato
così tanto amato
dalle donne.
Scoprì così che
l'amore non è solo
tempesta salata
onde bianche grandi,
ma anche
una calma dorata
che appaga 
i sensi.
Basta scegliere
il gusto giusto.



GpDS

martedì 16 agosto 2016

IN UN LIVIDO TRAMONTO



IN UN LIVIDO TRAMONTO

Agosto
  Il tramonto alle nove di quella sera, al contrario di quelli precedenti, aveva un che di livido, di malato, di oscuro, nonostante il rosso si stagliava all'orizzonte occidentale verso la campagna, aldilà della cittadina di mare dove mi ero trasferito per qualche tempo causa un lavoro.
   Andavo veloce con la bicicletta su quella strada sterrata tra i canneti che portavano verso il mare, verso quella spiaggia deserta dove non ci andava mai nessuno, se non qualche vecchietto o persone con il cane appresso.
Poi appoggiando la bicicletta sulla sabbia mi ero seduto su un sasso a guardare quel livido tramonto e da quel momento incominciavo a piangere in silenzio.
 Le nuvole attorno al sole che stava scomparendo erano violacee, fredde quasi gelide come quella sensazione che avevo nel cuore quella sera.
Eppure... Eppure solo nel pomeriggio, quando il sole era forte e nella pausa di lavoro ci eravamo recati al mare per un bagno veloce in attesa di ricominciare, eravamo felici.
Si rideva, si scherzava, ci si tuffava nel blu di quell'acqua fresca, due o tre coppie in compagnia si baciavano, alcune ragazze prendevano il sole come lucertole, ferme come fossero pietre colorate su polvere d'oro.
Maurizio si distese con il suo "salviettone" di lato dov'ero io, appoggiandosi su un fianco, sentivo i suoi occhi verdi fissi su di me.
Mi ero alzato appoggiandomi sui gomiti.
"Che c'è?" lo avevo fissato voltando lo sguardo su di lui.
Mi aveva fatto un sorriso strano e mi strofinò poi con la mano, i capelli.
"Oggi è il giorno... Mi ha detto si, mi ha detto si esco con te..."
"Eh? Dopo tutto questo tempo? Ti ha detto si?" lo fissavo sbalordito, pensando a quella preda tanto ambita da tutti, finalmente Maurizio ce l'aveva fatta.
"Non vengo al lavoro, ho preso tre ore di permesso e così andremo a fare un giro verso le colline e poi un aperitivo e... Lasceremo fare tutto al destino."
Sorrideva con i suoi denti bianchi sul volto abbronzato, bello incorniciato da lunghi capelli ricci.
"E così ce l'ha fatta il "latin-lover" della compagnia." pensavo mentre lo vedevo sorridere distendendosi sulla sabbia, bagnandosi di sole.
Tre ore dopo eravamo attorno ad un tavolo degli uffici del'azienda, con il nostro direttore di lavoro che ci dava quella notizia terribile.
Maurizio era felice e con la sua moto stava andando dal suo futuro amore, ma un'auto, uscita all'improvviso dallo stop, aveva messo fine ai suoi sogni, alla sua voglia di vivere, alla sua bellezza ed ai suoi futuri progetti.
Ero scappato quasi subito da tutti i miei colleghi non appena avevo udito tutto questo, avevo preso la mia bicicletta e corsi veloce verso il mare, l'unico posto che ogni volta mi faceva e mi fa star bene o mi culla nel dolore.
Oggi 16 agosto, sono ormai trentacinque anni che sei volato in cielo, ma ancora oggi ricordo i tuoi occhi chiari di quel giorno quando ti vidi l'ultima volta.
Questa sera non guarderò il tramonto per non vedere nuovamente il livido viola delle nuvole attorno al rosso del cielo.
Non permetterò che il dolore o il ricordo si faccia strada nella mia mente.
Forse non riuscirò a pensare a quel giorno lontani... Forse.

GpDS


lunedì 8 agosto 2016

SCELTE E BIVIO NELLA VITA



SCELTE E BIVIO NELLA VITA

Non è facile, sicuramente, non è cosa semplice fare delle scelte importanti nella vita. Soprattutto per quanto riguarda le persone o al gruppo a cui appartieni.
Quanto ti accorgi che con loro o con costui non hai più niente da dire o non hai più nulla in comune da dividere, è sempre meglio dare un taglio.
Allora si sceglie una strada diversa, sei poi davanti ad un bivio che ti porterà ad altre conoscenze, altre mete e forse perderai per sempre chi o cosa hanno fatto parte per lungo tempo nella tua vita.
Il dispiacere che l'alta persona non riesca a comprendere le ragioni è sempre una stilettata nel cuore, ma non si potrà mai continuare una cosa che non esiste più per te.
La vita ti pone delle scelte, magari un bivio solo ma fondamentali per crescere, per fare nuove esperienze, per imparare, per vivere anche.
Bisogna avere il coraggio di farlo, altrimenti si continuerà a recitare una parte noiosa, banale, inutile finendo per detestare se stessi per la mancanza di coraggio e poi gli altri, che pur essendo in un certo senso estranei alla tua cosa, diventano fastidiosi.
Non è facile lo riconosco ma l'unica soluzione possibile per proseguire verso altre strade è sempre cambiare direzione, fare scelte o prendere una delle due vie di quel bivio che si pone davanti a noi ed una volta fatta la scelta, non voltarsi più indietro.

lunedì 1 agosto 2016

SORPRESA NEL MARE D'AGOSTO




SORPRESA NEL MARE D'AGOSTO

Agosto che già 
ha il sapre
del primo autunno,
quando la sera
il sole tramonta
un po' prima
ed una leggera
malinconia tra il rosso
sul grande mare.
Lontano
una pinna bianca
scuote le onde scure.
Eppure
l'ho vista, è lei
Moby Dick
che con la sua
leggerezza ed eleganza
sfiora leggera
l'acqua per poi
sparire laggiù
nel suo mondo
sotterraneo dove,
tra mille colori
di pesci tropicali,
danza la sua gioia
di essere ancora viva
nei sogni degli umani

GpDS