giovedì 7 luglio 2016

RICORDI DI SIGNORA BIONDA



RICORDI
DI SIGNORA BIONDA

Il vento caldo del mare fa svolazzare il vestito di Laura, un abito leggero di lino azzurro, lungo fino ai piedi.
I capelli biondo chiaro raccolti in una treccia, le donano un'aria sbarazzina di una gioventù ormai passata, mentre i suoi occhi azzurri fissano il mare e l'uomo sulla sabbia che le sta da vicino da più di trentacinque anni.
Lui si volta verso di lei, Laura dalla veranda gli fa un saluto con un sorriso mentre i loro due cani corrono giocosi sulla spiaggia quasi al tramonto.
Seduta sulla sedia di vimini, si rivede giovane con lui, mentre si erano incontrati nel lontano 1998 in un locale affollato di Milano e subito lei fu colpita dallo sguardo tenebroso di lui e lui dagli occhi color del cielo di lei.
Fu subito amore... E lo è tutt'ora.
Nel corso degli anni, non erano arrivati i figli tanto desiderati ma quello che li ha sempre tenuti uniti sono stati il grande amore, il rispetto, la stima e la forza affrontando prove difficilissime nel corso del tempo.
Poi quanto tutto era tornato sereno, la coppia aveva acquistato in Spagna, per passare una dolce vecchiaia, una bella casa bianca in riva al mare 
Lorenzo non sa dell'incontro di lei avvenuto pochi giorni prima in un negozio della cittadina in cui vivono tutt'ora.
Juan Ramon la riconobbe subito nonostante erano passati cinquant'anni, le si fece incontro presentandosi. Laura era diventata rossa per la sorpresa, Juan era stato il suo amore di ragazza quando lei era appena ventenne e lui un ricchissimo e stupendo uomo d'affari di dodici anni più grande.
Si erano innamorati come mai nonostante la differenza di età e lui avrebbe messo il mondo ai suoi piedi, le avrebbe fatto fare una vita da regina.
L'avrebbe portata a casa della sua potente famiglia in Spagna, dove erano molto noti ed amici della nobiltà madrilena ma...
A pochi mesi dal fidanzamento lui si era rivelato molto duro, intransigente e geloso. In un litigio le disse che lei era attratta dal suo denaro e non dall'amore.
Giovane com'era, inesperta e un poco sognatrice, a quelle parole inutili e cattive e soprattutto non meritate, era fuggita piangendo. L'avevano cercata per molte ore i genitori, lui, alcuni amici. 
Era fuggita al mare e lì la trovarono seduta su una panchina piangente mentre le onde bianche si stavano infrangendo su degli scogli vicino a lei.
Fu la loro fine, Laura non era venale ma con lui, nonostante i difetti e la durezza di carattere sarebbe stata la padrona di tutto un domani, sarebbe andata via da quel mondo stretto di provincia in cui viveva.
Nel negozio, Laura guardava Juan, era cambiato, era diventato molto anziano anche se un guizzo vivace balenava nei suoi occhi verdi mentre la stava osservando, un giovane moro che era accanto a lui, si era staccato vedendo il nonno fermare quella signora bionda.
"Non ti ho mai dimenticata... Sei bellissima come allora." le disse porgendole la mano. Laura sorrise ricambiando parole di circostanza. Lui la fissava con intensità.
"E' stato un peccato per noi due... Ma la colpa fu mia, tu eri troppo piccola per un uomo come lo ero io."
Si erano poi seduti per un caffè al bar di fronte mentre nuvole bianche e leggere volavano sopra le loro teste.
Lei non disse molto del suo trascorso e difficoltà, solo che era serena e felice con il suo compagno.
Juan raccontò molto di se, del suo lavoro, delle sue due mogli e sei figli più vari nipoti ed un impero enorme da gestire, una vita da milionario, intensa e ricca di emozioni.
Si erano lasciati un'ora dopo, tornando a casa Laura pensava a Lorenzo, non vedeva l'ora di dirglielo, ma quando lo aveva raggiunto, aveva tenuto per se quel piccolo incontro.
Ora Laura guarda il suo uomo che sta raggiungendola con i loro due cani, sorride tra se, Lorenzo non era stato in grado di renderla regina con denaro, viaggi, lusso ma è stato ed è l'uomo che tutt'ora la rende una principessa piena di amore, di calore, di serenità.
Capisce in un attimo che avrebbe potuto avere un mondo ai suoi piedi ma, mai lo avrebbe cambiato con quello pieno di colori, luce e fiori che Lorenzo le aveva dato e che le dona tutt'ora.
Felice si alza dalla veranda e gli corre incontro chiamandolo semplicemente "Amore".
La luce sul mare fa brillare le onde come stelle del cielo ed i gabbiani come farfalle bianche volano sull'immensa distesa blu alle loro spalle. 
Insieme abbracciati ora si avviano nel loro nido bianco, un nido pieno di calore e serenità.
GpDS

2 commenti:

  1. Bello...mi piace....questo racconto conferma che i soldi non fanno la felicità....l'amore è la cosa più importante

    RispondiElimina
  2. E' vero, anche se purtroppo, viviamo in un mondo dove il denaro , in un certo senso da... il benessere ma si ferma lì. Ciao Maria e grazie

    RispondiElimina