mercoledì 23 settembre 2015

La via della vita



La via della vita è sempre lastricata da pietre, da varchi insormontabili, spesso quando vedi uno spiraglio dietro ci sono subito grossi alberi che ti impediscono l'accesso... Poche sono le persone che si trovano su una strada pianeggiante, verde e piena di fiori, molte quelle su pendii ripidi pronti a cadere nel vuoto. La voglia di sedersi e fermarsi per non andare oltre affiora nelle menti di alcuni ma qualcosa dentro spinge loro ad andare avanti nonostante non si vedano soluzioni. Errori? Delusioni? Fallimenti? Perdite? Non sempre è colpa di queste esperienze ma a volte, si ha bisogno di un prato per riposare prima di riprendere il duro cammino come tanti, un prato che non c'è mai se non per i soliti pochi fortunati. E soprattutto mai voltarsi indietro a vedere chi hai aiutato e che ora fa finta di non vedere e sentire, quello che è stato fatto allora non ha importanza oggi, le persone sono sole nel viaggio e sole arriveranno alla meta, qualsiasi essere abbiano accanto nonostante tutto.

lunedì 21 settembre 2015

EQUINOZIO D'AUTUNNO: 23 SETTEMBRE 2015 - ORE 09,21





EQUINOZIO D'AUTUNNO

23 settembre 2015 - ore 09,21

Nella tradizione druidica l’Equinozio d’Autunno viene chiamato Alban Elfed (Autunno, o «Elued», Luce dell’Acqua).
Esso rappresenta la seconda festività del raccolto, segnando per parte sua la fine della mietitura, così come Lughnasad ne aveva segnato l’inizio.

Ancora una volta, il giorno e la notte sono in perfetto equilibrio, come lo erano all’Equinozio di Primavera, ma ben presto le notti cresceranno fino ad essere più lunghe dei giorni, e l’inverno sarà di nuovo tra di noi. 
L’equilibrio è più intenso in questo momento piuttosto che nel fermento e nell’agitazione della primavera, e questa data autunnale è spesso la più tranquilla tra le feste.
Nella memoria di queste antiche popolazioni l’Equinozio autunnale veniva festeggiato col nome di Mabon: il giovane dio della vegetazione e dei raccolti.
“Mabon, indicato col nome di Maponus nelle iscrizioni romano-britanne, è il figlio di Modron, la Dea Madre: rapito tre notti dopo la sua nascita, venne imprigionato per lunghi anni fino al giorno in cui venne liberato dal Re Artù e dai suoi compagni.
Il suo rapimento è l’equivalente celtico del rapimento greco di Persefone: un simbolo evidente dei frutti della terra che sono immagazzinati in luoghi sicuri e poi sacrificati” per dare la vita agli uomini.”

lunedì 14 settembre 2015

UNA NOTTE D'AMORE CON TE


La luce del mattino mi svegliò da quel sonno profondo ma agitato, non ricordai cosa mi turbò in quel mondo dove i sensi sono sopiti, ma rammentai subito cosa successe la notte prima. La mia mano toccò le lenzuola sulla mia destra, cercavo un corpo, una pelle ancora calda ma tra le dita mi ritrovai un bigliettino.
Nudo mi sedetti sul letto aprendo quel foglietto lasciato lì, credo, da poco, istintivamente guardai l'ora di quella domenica mattina, erano solo le nove, ma la persona che doveva essere distesa al mio fianco, non c'era più.
Aprii quel foglietto: "Grazie, non saprai mai quanto mi hai dato questa notte. A."
Istintivamente mi ricoricai supino appoggiando il braccio dietro la nuca e rividi la sera precedente come in un film:
"La Siesta", discoteca a San Colombano al Lambro, meta di tutti i giovani lodigiani e non, ambiente piccolo, ottima musica, gente simpatica, proprietario un amico. Quella sera ero arrivato in anticipo con due carissimi amici, qualcuno fuori fumava, all'interno c'era già qualche persona al bar ma la pista da ballo era vuota.
Come al solito salutai dei conoscenti e con i miei due compagni di serata finimmo in pista a ballare... Poi dopo qualche canzone, lasciai il gruppo che si era formato nella sala e mi rifugiai in giardino per il troppo caldo.
Desideravo anche rinfrescarmi il volto ed andai in bagno, l'acqua fredda sul viso mi diede un po' carica ma quando alzai la testa davanti allo specchio, dietro di me in piedi ferma, c'era quella persona.
"Ciao." disse sorridendo con occhi seri.
"Ciao..." risposi un po' stupito, non eravamo proprio in confidenza anche se ci salutavamo, ma stranamente quel momento sembrò quasi magico.
"Vedo che ti sei già dato da fare in pista..."
Risi, sapeva che mi piaceva ballare "Sono un ottimo ballerino e sai com'è la musica ti entra nelle vene e..."
Non finii la frase, mi si avvicinò gettando lo sguardo attorno, non c'era nessuno...
"Stai con me stanotte..."
"Eh? Cosa?" il mio sguardo doveva sembrare da cretino quando quella persona disse queste parole... Davvero non riuscivo a capire, ma sopratutto dette in quel modo quasi disperato.
"Ti prego stai con me stanotte... Non posso tornare a casa, anzi non voglio..."
Guardai quegli occhi scuri di fuoco, tristi ma passionali, i capelli lunghissimi e neri, non mi sarei mai aspettato una proposta del genere, non così da A..
Si guardò nuovamente attorno, aveva paura, la sentivo sulla pelle, aveva paura che qualcuno potesse sentire o vedere... Toccai il suo braccio "Senti... Io..."
"Dammi la chiavi della tua auto... La prendo e ti aspetto al parcheggio in fondo alla via..."
"Cosa? Ma sei..." mi guardò con occhi febbrili... "Non sono venuto da solo, ho due amici con me, mica li posso piantare così..."
"Puoi farlo, lo so... Che puoi, se vuoi."
Mi ritrovai sulla mia auto dieci minuti dopo, con quella persona a fianco e la strada di notte illuminata dalla luna e dalle stelle che scorreva sotto di noi.
Sentii due dita fresche sul mio volto e con la coda dell'occhio vidi un suo sorriso e poi con un gesto spostò la lunga chioma scura dalla sua faccia.
"Stupito?"
"Si molto!" risposi "Perché?" chiesi.
"Perché cosa... Perché ti ho chiesto di passare la notte con me?" prima che dicessi qualcosa continuò "E' da molto che volevo sentire le tue mani, la tua bocca, i tuoi baci, le tue carezze e..." mi sentivo arrossire, che situazione imbarazzante, il buio nascondeva il mio turbamento e i sensi che si accendevano solo al pensiero. Ma si, che sarà mai un'avventura, mi era sempre piaciuta quella persona, ma non immaginavo fosse così audace e che nutrisse un'attrazione nei miei confronti.
"Se pensi che l'ho fatto con molti ti stai sbagliando!" la voce pareva esplodere nell'auto. "Potrai non crederci ma è la prima volta che lo faccio... Era tanto che ti desideravo, mi basta solo una notte."
Sapevo che quella persona era impegnata, oltretutto con qualcuno che, sinceramente, non mi andava a genio e che conoscevo fin da piccolo.
"Va bene A., se sono qui è perché lo desidero anche io." dissi parcheggiando la mia auto sotto casa, la sua mano mi fece girare verso il suo viso e mi baciò.
Non c'era nessuno a casa mia, i miei erano in vacanza, avevamo tutto il tempo che volevamo. Entrammo in casa, altri baci e poi in camera mia, la luna in quell'istante spuntò tra le torri del castello di fronte illuminando di chiaro la mia stanza.
Fu una notte d'amore splendida, il profumo ed il calore della nostra pelle incendiò i corpi tra quelle lenzuola candide. Carezze, baci ed i corpi che si fondevano insieme, fino alla fine.
La luce bluastra della notte donava un che di magico a quello che accadeva nella camera e sulla nostra pelle nuda.
Ci addormentammo quasi abbracciati, sentivo i suoi capelli lunghi sulle mie spalle e fu buio attorno a noi.
E così quella persona senza farsi sentire era uscita di casa senza un rumore, magari mi aveva baciato mentre dormivo, chissà.
Mi alzai dal letto e finii in doccia, canticchiai un motivetto ma vedevo nella mia mente il suo volto e il suo corpo, era rimasto quel biglietto sul letto. 
In accappatoio con i capelli bagnati lunghi sulle spalle mi preparai la colazione in cucina, ma quando andai in soggiorno  per gustarmela prim di vestirmi ed uscire per una passeggiata vidi un'altro foglio, il secondo appoggiato sul tavolo.
"Scusami se scappo via così, non volevo guardarti negli occhi e sentirti dire qualcosa, magari di circostanza... Per me questa notte è stata importante e tu non sai quanto. Credo la porterò per sempre nel mio cuore anche quando, tra poco tempo, la mia vita cambierà..."
Già il tuo futuro matrimonio, pensai "Sei stato dolce e forte, mi hai dato passione e amore... Anche solo per una notte, ricordami ogni tanto, così farò io. Un bacio, A."
Non compresi mai il vero motivo per cui quella persona si era concessa a me in quel modo così passionale, ci eravamo visti dopo un po' di tempo e per caso in centro, un pomeriggio, era con chi avrebbe sposato qualche mese dopo, ci eravamo salutati tranquillamente ma i suoi occhi erano ancora di fuoco mentre incrociavano i miei...
Non dimenticai mai quella notte e non ci fu più nulla tra noi, ma ogni volta che ci incontravamo, sapevamo già che in ogni istante poteva accadere di nuovo. 
Sono passati molti anni ed ognuno ha preso la sua strada, ha creato la propria famiglia ma sono sicuro dovunque sia ora, quella notte la porterà nel cuore per tutta la vita. 
"Una notte d'amore con te".

Giampaolo Daccò Dos Lerèn