venerdì 19 luglio 2013

LONTANO NEL TEMPO

LONTANO NEL TEMPO

Il ciuffo bianco dei miei capelli vola sulla mia fronte mentre un vento caldo si fa strada nel cielo ormai volto al tramonto, le mie mani leggermente macchiate dai segni dell'età stringono un bicchiere colmo di una fresca bibita alla frutta, osservo il mare davanti a me che calmo aveva incominciato ad assumere un colore blu scuro mentre le onde riflesse dalla luce rossa del sole all'orizzonte, sembravano silfidi danzanti in attesa dell'apparire delle stelle.
I miei occhi grigio chiaro volgono lo sguardo verso una nave lontana, mentre le luci di uno strano aereo solcano il cielo, che abbassandosi vola verso l'aeroporto della grande città poco lontana, dal mio terrazzo guardo le persone che passano nella bella via sotto casa, una strada piena di luci e circondata da palme, un profumo di fiori spinto dall'alito del vento tocca leggermente le mie narici.
Mi chiedo se davvero questa è a serenità che speravo di poter trovare nella mia vita, potermi sedere di fronte al mare, assaporare quel dolce far niente in un'estate calda e vivace. Ricordo gli anni della mia gioventù dove avevo vissuto più dolori che felicità, dove appena pensavi di toccare il cielo con un dito, subito arrivava la mazzata a farti tornare coi piedi per terra.
Mi chiedevo sempre quando sarà il momento in cui tutto il dolore passa, quando al posto delle difficoltà ci sarebbe stata la gioia di assaporare le piccole cose di ogni giorno. E' vero alcuni viaggi, amicizie e piccole soddisfazioni ci sono state ma spesso la sofferenza era dietro la porta.
Anni passati ad aiutare la famiglia, anni passati a lavorare per poter sopravvivere in una società dove non lasciava spazio a chi era troppo sensibile e vero. Anni a guardare negli occhi le persone a cui volevi bene, a cui avresti dato la vita per poi vederli andarsene per sempre da te e dal tuo cuore pur sapendo che un giorno lontano li avresti ritrovati.
Periodi in cui, avresti voluto che qualcuno ti abbracciasse e dicesse ora penso io a te ed invece ti sei ritrovato a far da spalla, a proteggere, ad aiutare, a seguire, a curare, a farti da parte sempre per qualcuno mentre dentro il tuo cuore urlava “ci sono anche io”. E nell'animo sempre quel senso di abbandono che non ti lascia mai.
Quando si è giovani, tutto sembra ruotare intorno a te, tutto sembra contro di te, molte sono le porte aperte per un futuro ed altrettante quelle che si chiudo in faccia senza la possibilità di dire almeno una parola. Aiuto, che parola importante, molto spesso formulata nella mia mente e quasi mai nessuno che la percepiva.
Tu sei forte”, “Tu sei in gamba”, “Vorrei essere come te”... quante volte le ho sentite dire, ed ogni volta dentro mi si apriva un sorriso amaro sulla cecità degli altri. Eppure, eppure nulla in me è cambiato, neanche ora che sul volto si vedono i segni dell'età, ne sul bastone che uso per poter camminare, neppure la solitudine che mi ha preso poco tempo prima quando la persona con cui hai diviso più della metà della tua vita ora ti aspetta dall'altra parte e sai benissimo che manca poco anche alla tua partenza.
Nessun odio, rancore o vendetta hanno potuto scalfire ciò che ora ho dentro, ma ancora desso dopo quegli anni di lotta e spesso di solitudine interiore, mi ritrovo a sorridere, a sognare ancora, a desiderare quei momenti di pace e tranquillità, seduto davanti al mare a godermi quelle sere fresche dopo le giornate di calura estiva.
Sognare di vivere in un mondo verde, dove l'ansia e la paura sono scomparse nei meandri del passato, una musica da un locale vicino mi fa ricordare il periodo più bello, i miei vent'anni e mi ritrovo a battere il piede sul pavimento, seguendo il ritmo di quella melodia passata.
Respiro di nuovo profondamente, chiudo gli occhi e rivedo il volto di chi ho amato per più di quarant'anni, i suoi occhi scuri su di me ed un momento di nostalgia forte mi invade l'anima.
All'improvviso apro gli occhi e davanti a me una fotografia che ritrae un mare azzurro e lontano, osservo le mie mani scorrono veloci sulla tastiera del computer mentre un ciuffo biondo mi cade sulla fronte abbassata...

Era un sogno, solo un sogno, o un desiderio quello che ho visto poc'anzi con la mente? Se tutto questo fosse una futura realtà ed io in quell'istante ho avuto la fortuna di poterla vivere? Smetto di scrivere e mi affaccio alla finestra, i grattacieli di Milano sono davanti a me, alti, imponenti, freddi. La sera è ormai giunta e una prima stella si è affacciata nella volta blu del cielo, un alito fresco di vento leggero colpisce il mio volto e chiudo gli occhi, davanti a me un mare caldo sotto un tramonto dolcissimo.