mercoledì 17 maggio 2017

RITORNERAI?



RITORNERAI?

- Ritornerai?
- Non so.. Non te lo posso dire...
- Perché?
- Io...
- Tu?
- Ci sono tante cose che non sai, tante cose che farebbero male al cuore...
- Al tuo o al mio?
- Both... Entrambi...

L'accento inglese, gli occhi blu dalle ciglia scure scrutavano l'orizzonte fino al mare mentre, l'altoparlante della stazione annunciava l'arrivo di un treno proveniente da Nizza.

- Ritornerai?
- Vuoi una risposta a tutti i costi.
- Si... Non posso stare qui ad aspettarti senza sapere se tornerai da me ancora.

Gli occhi azzurri avevano un segno di sofferenza, sapevo che non li avrei più rivisti, me lo sentivo. Certe cose il cuore e la mente lo sanno già prima di tutte le decisioni prese con ponderatezza.
Poi il suo sguardo penetrò il mio.

- Ho tre figli e...
- Una famiglia da mantenere e a cui vuoi bene, lo fai per loro, non ami più... Una bella casa, un ottimo lavoro e la certezza di un futuro sereno, programm...
- Stop... Wait...
- Wait?...Aspettare cosa? Che tu vada oltre? Oltre a cose che conosco già, trite e ritrite che dicono tutte le persone sposate all'avventura o all'amante di turno?
- Tu non sei un amante o avventura per me!
- Ah no? E cosa sarei allora, dimmelo!
- Un amore che non potrò mai avere... Per tutta la vita.

Avevo riso amaramente mentre un treno sfrecciava poco più in là dal nostro, i suoi capelli ricci e scuri ondeggiavano al vento che portava via quella locomotiva, coprendo il suo volto. Non volevo credere ai suoi occhi lucidi, al suo dolore che ritenevo meno importante del mio, aveva tre figli, una famiglia in Inghilterra, era qui per riposo e convalescenza, un'anima sola che stava facendo i conti con una vita abitudinaria là e con questa, così breve e intensa, dove il mare ed il sole erano la sua cornice.
Avevo il cuore a pezzi.

- Non ritornerò mai più... Ho deciso così.

Stavo per andarmene via, ma dopo pochi metri mi ero fermato voltandomi verso quella figura appoggiata al finestrino del vagone, mentre il vento caldo che proveniva dalle montagne davanti al mare, mi faceva volare la camicia bianca di lino. Mi ero riavvicinato lentamente con le mani in tasca.

- Che ne sarà di noi?
- Non lo so... I could not tell you ... Maybe we will come back to life forever, maybe with the guilty feelings...
- Io non ho sensi di colpa! Non ho nessuno che mi aspetta a casa, figli ed altro.

Aveva abbassato la testa, presi il suo volto tra le mani e baciai la sua fronte e di scatto mi ero allontanato subito. Sarei salito sul vagone. avrei passato tutto il tempo insieme fino all'aeroporto di Nizza. Ma non potevo permettermelo, un minimo di rispetto verso me stesso c'era ancora.

- Ritornerai... Nei miei pensieri per tanto tempo, lo sai?
- Si, come ritornerai tu nei miei.
- Mi scriverai ogni tanto per sapere come stai?

Silenzio e il suo viso si era rivolto verso il capo treno che da uno sportello faceva segno ad un suo collega per la imminente partenza.

- Lo farò te lo giu... I will, I will definitely write you. I will not tell you to swear, we never say this word.
- Ti amo.

Silenzio, il fischio del capotreno e la chiusura delle porte, fecero partire rumorosamente quel treno bianco e rosso verso Nizza. Il suo volto era fisso su di me, come una statua di cera. Poi avevo letto le sue labbra

- I love you too.

Scomparve subito dentro al vagone, non aveva voluto vedermi sparire lentamente da lontano. L'istinto di correre verso il treno, come un melodramma ottocentesco, era salito nel mio io più profondo. Invece con uno sforzo quasi tremendo, mi ero voltato verso la stazione e lentamente mi ero ritrovato fuori da quell'inferno caldo, da quell'addio bruciante.
Piangevo durante il tragitto fino all'albergo, non vedevo gli oleandri accanto a me, non vedevo il cielo azzurro sopra la mia testa, non vedevo il mare blu di fronte...
Sentivo solo una parola nella mia testa, una parola inutile e senza una risposta affermativa.

- Ritornerai?

Giampaolo Daccò.


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