venerdì 26 settembre 2014

lL nascita del mio libro "GREEN HILLS LE MIE VERDI COLLINE"

Non è facile spiegare come da un'idea o da un pensiero possa "nascere" un racconto, una storia, un libro. Ci vuole molta fantasia o capacità di immedesimazione oppure saper descrivere quel "qualcosa" che fa nascere un romanzo interessante.
"Green Hills" è stato come fosse un figlio per me, nato da un'occasione durante un mio viaggio all'estero e da una musica di origine gallese forse celtica, che hanno innestano in me, nella mia mente o addirittura nel mio cuore un pensiero. Un pensiero che nel corso del tempo ha preso forma e quella forma  divenne un libro.
Certo un libro faticosamente creato perché i problemi reali della vita, lavoro, famiglia ed altro portavano via in continuazione il tempo e l'ispirazione per poterlo finire... Poi...
Poi finalmente è stato , in un certo senso, partorito e neanche in modo difficile: fu una specie di sfida per me. 
Nel frattempo spedii il manoscritto in molte case editrici importanti  sperando in qualche risposta positiva (e qui è stata davvero dura con le grandi, perché ricevono migliaia di manoscritti di ogni tipo e sicuramente non è facile anche per loro scegliere cosa pubblicare, affidandosi, vista la crisi editoriale, di "andare sul sicuro" con nomi già noti) e collaborai con blog, gruppi di network sociali, facendo oltre al mio normale lavoro anche correttore di bozze.
Finii a creare un mio blog, questo, in cui potevo mettere qualsiasi cosa, dai miei pensieri, dai miei ricordi, dalle mie passioni come l'Astronomia e l'Astrologia finchè... Una carissima amica scrittrice, speaker, giornalista mi indicò una casa editrice minore SILELE EDIZIONI, a cui inviai senza tante illusioni il mio libro, visto che non ricevetti nessuna risposta dalle altre.
Dopo poche settimane avevo già firmato il contratto, qualcuno credette nel mio lavoro e Green Hills, finì addirittura pubblicato qualche mese prima del dovuto.
Però spiegare come sia nato, qual'è stata l'idea che ha fatto scaturire nella mia mente il racconto, sono riuscito a farlo con una piccola storia pubblicata su questo blog e che proporrò nuovamente in questa mia descrizione:


Wales, una strana vacanza: L'INIZIO DI UN'AVVENTURA



WALES (Galles), Giugno 1983


   Guardando questa fotografia, i miei ricordi vagano in un passato lontano, quando feci la mia prima vacanza in Gran Bretagna; l'anno precedente ero ospite dal mio amico Thomas con cui mi sono divertito tantissimo a Londra, la nostra giovane età ci aveva permesso di combinarne di ogni ed era stata una vacanza fantastica all'insegna del divertimento. 
   Poi con un altro amico di Milano, decisi di tornare l'anno successivo, Thomas era da alcuni parenti in Australia, così abbiamo provato a cambiare il programma a pochi giorni dalla nostra partenza per le isole britanniche.
   Non so perché programmando il viaggio con Marco, avevamo deciso solo di fare una tappa a Londra per due giorni e poi in Cornovaglia per altri tre giorni ed infine, incuriositi da un reportage sulla "misteriosa" ed un po' selvaggia regione del Galles ed un po' perché "sentivo" il desiderio di visitarla come un richiamo antico, avevamo optato per una settimana in quel posto.
    Arrivati a Londra e poi visitata la Cornovaglia, avevamo preso in affitto una vecchia auto da un simpatico e lentigginoso signore proprietario di una concessionaria che si occupava dei turisti, e così da quella celtica e magica Terra di Avalon, in un bellissimo mattino di metà giugno eravamo partiti da Taunton alla volta di Bristol, passando poi da Newport  fino a raggiungere Swansea e poi su verso nord fino a Cardigan. 
   Da Taunton, la Motorway n° 5 ci fece attraversare queste verdi terre solcate da paesini molto semplici e belli, passata poi Bridgewater, nel giro di un'oretta avevamo già superato Bristol ed immessi nella M4 che con un ponte enorme ci fece passare sul fiume Severn, che ormai era già alla fine del suo corso, sulla sinistra si poteva intravedere già il canale di Bristol, immenso come può essere un mare piccolo che divide due terre appartenenti allo stesso stato.
   Ci siamo fermati a pranzare a Newport, città tipicamente anglosassone ma con edifici moderni, situata su un fiume chiamato Usk... Non ci siamo fermati molto e nel tardo pomeriggio avevamo già superato anche Cardiff finendo dopo poco Porthcawl, un paese sul canale di Bristol. Non so perchè ma avevamo deciso di evitare le grandi città, come se una strana curiosità ci spingesse a trovare posti tranquilli e solitari, selvaggi ed antichi. 
   La cittadina si era rivelata bellissima, con case bianche sul mare, dove onde altissime andavano ad infrangersi sui muretti che dividevano la strada dalla spiaggia. Un posto meraviglioso tant'è che avevamo deciso di fermarci a dormire non prima di aver visto un meraviglioso tramonto sul mare.
   Nella notte ci fu un temporale forte che mi fece svegliare di soprassalto, sentendo a fianco Marco dormire con un leggero russare, mi rassicurai e in quel momento mi era venuta in mente una specie di storia che subito mi affrettai a scrivere su un foglio nelle pagine del mio diario di viaggio, finito di scrivere ritornai a dormire.
   Il giorno dopo eravamo già un bel po' avanti, avevamo superato Swansea che credevo molto più piccola di quanto fosse realmente, Marco guidava quasi sempre lui, a me faceva impressione stare seduto sulla sinistra, ogni volta che incrociavamo un'auto mi sembrava di andarci a sbattere contro.
   Marco mi disse che la M4 stava per finire e dovevamo decidere se proseguire all'interno con la A48 e poi immettendoci nella A40 per arrivare fino a Cardigan, altrimenti potevamo fare le strade alternative sulla costa, però ci si metteva molto più tempo, almeno due giorni, senza contare il fatto che non eravamo molto ricchi da permetterci benzina ogni volta e dormire almeno due altre volte in alberghi o viaggiare tutta la notte.
 Allora avevamo preso le due Primary Route, la 48 e la 40 e nel giro di una giornata godendoci il panorama verde di quei posti, innamorandomi anche di due cittadine come la colorata Narberth e la romantica Haverfordwest dove poi ci siamo fermati passando davvero una serata stupenda, dove si cenò benissimo e dormito un po' meno bene, in un piccolo Hotel vicino al fiume dove sognai un mare blu e una tempesta. 
   Il mattino dopo scendendo per primo mi misi a fare colazione senza aspettare Marco, sapevo che doveva curare il suo fisico dopo la doccia e ci avrebbe messo un sacco di tempo, infatti quando arrivò poco più tardi mi vide scrivere sul diario delle frasi.
   "Che fai?" mi chiese,  gli risposi serio serio... "Ma forse scriverò un libro." e ci mettemmo a ridere.
   Verso le dieci e trenta, avevamo ripreso il viaggio verso Cardigan, passata Fishguard, una cittadina dal nome buffo situata sul mare, immersa nella natura, da dove partivano i battelli per una gita di circa tre ore e mezza verso le coste a ovest. Ci siamo fermati per il pranzo e poi dopo poco più di due ore finalmente eravamo arrivati a Cardigan. Avevo paura che la cittadina non fosse bella o interessante invece il luogo era davvero piacevole, ameno, le sue case colorate erano in stile gallese, molto più semplice delle più elaborate english house ma altrettanto magnifiche. 
   L'Hotel che avevamo prenotato da Londra, era leggermente in alto rispetto al paese da cui si dominava nel verde il fiume che poi si immetteva quasi subito nella Cardigan Bay, un corso molto bello dove barche e motoscafi potevano viaggiare fino a Cardigan Island, una piccola isoletta fuori sul mare. 
   Un mare verde-blu strano, con spiagge color oro al tramonto, ed un cielo che spesso cambiava tonalità. Avevamo passato quattro giorni a visitare i dintorni, finendo per innamorarmi di quel posto selvaggio e antico, avrei voluto vivere lì per sempre, Marco non era di quell'idea, però anche lui aveva ammesso poi di sentirsi meglio in quel luogo lontano da Milano. Un pomeriggio grazie ad un consiglio di un signore che aveva una distilleria, ci aveva convinto di fare una visita veloce, a Newcastle Emlyn, una piccola cittadina all'interno tra le colline, ci sarebbe stata una bella sorpresa, disse a noi quell'uomo robusto  dagli occhi verdi, strizzando l'occhio.
   Il giorno dopo eravamo lì... Rimasi a bocca aperta: le rovine di un castello mi affascinarono in modo particolare, vidi una tenuta dove c'erano molte pecore ed il paese con le sue tipiche case  davvero suggestive, immerso nel verde tra le colline e un'ansa del fiume Afon Teifi che scendeva giù verso Cardigan, che qui tutti chiamavano Aberteifi, il vero nome gallese della città dove eravamo ospiti.
   Dopo una passeggiata nel pomeriggio ci eravamo fermati in un pub, dire che  fosse il classico caratteristico pub inglese o gallese non era proprio esatto, era molto di più: respiravi aria antica, affascinante e d'atmosfera, sembrava un locale di altri tempi, sembrava tutto molto strano; ci siamo seduti sulle sedie trapuntate di stoffa rossa, attorno a noi, tavolacci, panche e altre sedie, i mobili di legno d'ebano pesanti e tanti quadri alle pareti. 
   Arrivò sorridente il proprietario, avevamo ordinato da bere e due sandwich ben ripieni, poco dopo ci aveva servito una bella ragazza dai capelli lunghi e biondi, Isabel che conosceva un po' di italiano. Da una radio accesa, nell'aria si era sprigionata una musica celtica bellissima, quasi da sogno, guardai Marco che si sbafava quel panino con gusto poi sorridendo rivolsi lo sguardo verso la finestra aperta e delle colline verdi erano davanti ai miei occhi... 
  Un impulso irrefrenabile mi aveva fatto aprire lo zainetto e prendendo in mano il diario, avevo iniziato nuovamente a scrivere qualcosa. Marco allibito, aveva strabuzzato gli occhi davanti a me: "Anche qui davanti a questo ben di dio?" aveva detto farfugliando mentre stava ingoiando quel sandwich... Avevo accennato un si con la testa e la penna scorreva tra le mie dita.
   Dopo un po' la voce di Marco mi aveva distolto da ciò che stavo facendo "Il libro eh?"... Lo avevo guardato contraccambiando una breve risata.
   "E certo, quando un artista ha la vena ispiratrice mica deve smettere...". dopo aver bevuto un po' di birra, mi osservava in maniera strana, credo che sia rimasto impressionato dalla serietà con cui avevo risposto.
   "Ma racconterai del nostro viaggio?".
   "Non so... Non credo Marco, forse è qualcosa che andrà oltre ad un viaggio fatto da noi due." Marco aveva accennato ad un mezzo sorriso, gli occhi azzurri e i capelli neri lunghi incorniciavano il suo volto dai tratti duri, ma la sua espressione era sempre stata bonaria. Osservavo quella locanda, la bella ragazza bionda dal nome Isabel e quel paesaggio verde fuori dalla finestra, sentivo il bisogno di farlo.
   La sera stessa a Cardigan, in camera mentre il mio amico stava leggendo un libro, mi voltai istintivamente ad osservarlo, era talmente preso dalla lettura che aveva uno sguardo strano, i suoi occhi sembravano fissi e gelidi su quelle pagine, mi era venuta in mente in quell'istante una cosa e l'annotai su un foglio bianco sempre sul mio diario.
   "Altra ispirazione?" Marco si era accorto che l'avevo fissato.
   "Certo e devo dire che tu mi hai aiutato molto in questo caso." quello saltò in ginocchio sul letto "Wow se lo pubblichi e diventi famoso voglio i diritti..."
   "Si come no..."  la mia risposta era sarcastica.
   "Mmmm, visto che non è la nostra avventura nel Galles, di cosa parlerà questo fantomatico libro?"
   In quel momento mi ero reso conto di essere in difficoltà, non sapevo cosa dirgli, avevo solo scritto delle pagine che non c'entravano nulla l'una con l'altra. Descrivevo dei paesaggi, due figure una donna bionda e un ragazzo moro senza legami tra loro. Poi brevi frasi su una locanda e sul suo proprietario, un uomo grosso dagli occhi verdi. 
   "Allora Paolino?" aveva continuato Marco raggiungendo la mia postazione mettendomi la sua mano sulla mia spalla e con l'altra mi aveva dato un buffetto sui capelli che si arruffarono in piedi. "Ahahah sembri uno che abbia visto un fantasma coi quei capelli ritti!" si era messo a ridere di gusto, mentre io stringendo gli occhi voltandomi verso il diario avevo preso nuovamente in mano la penna.
   "E no e? Non dirmi che la sberla ti ha dato un'altra ispirazione..."
   Eppure qualcosa si era mosso dentro di me ed intanto che lui parlava e brontolava, io ormai non lo sentivo più e la penna tra le mie mani scorreva veloce su quei fogli bianchi. Poi fermandomi, mi ero voltato verso di lui che, quel momento era in mutande mentre stava "ballando" seguendo il ritmo di una musica da disco molto in voga allora proveniente dalla radio che aveva appena acceso nella camera.
   "Se lo intitolassi Verdi Colline?"
   Marco si era fermato di colpo, e girandosi verso di me aveva storto la bocca, sospirando e con gli occhi chiusi a fessura guardando i miei capelli ancora arruffati con voce lugubre aveva detto "E perché non - Il fantasma delle colline del Galles?"
   Era troppo stupido in quel momento, eppure a me suonava bene quel titolo "Le verdi colline" e scrivendo quelle tre parole all'inizio delle pagine scritte avevo pensato "Il resto verrà da se". 
  Il giorno dopo ci aspettava il ritorno, avevamo ancora una settimana di vacanza, ma non so il perché non avrei mai voluto lasciare quel posto, quasi sentivo che quei verdi colli volessero trattenermi per chissà quale motivo.
   La mattina seguente eravamo già sulla A40 e guardavo le alture allontanarsi sempre di più, avevo nello zaino il diario e sembrava quasi che mi chiamasse, ma riuscii a resistere a quella tentazione. Pensavo ancora al titolo - Le verdi colline -
   "Chissà se un giorno questo sogno si potrà realizzare..." pensavo continuamente mentre Marco accelerava la vettura aumentando velocità e passata una curva tra due alture, il mare era apparso improvvisamente di fianco a noi... "Tornerò qui ancora." ricordo di aver pensato, "Rivedrò di nuovo le verdi colline".
   In lontananza la cittadina di Fishguard era all'orizzonte mentre un sole caldo ed un vento tiepido ci accompagnarono per tutto il viaggio.

E così nacque "GREEN HILLS LE MIE VERDI COLLINE" una storia ambientata tra il 1790 ed il 1881, con qualche descrizione ancor più lontana e storicamente appurata, una storia che narra le misteriose vicende di una nobile famiglia, dove una realtà terribile si affaccia nella loro esistenza. Questo segreto per trent'anni verrà tenuto nascosto e vissuto dalle persone del luogo come una sorta di diavoleria, di superstizione. solo un giovane giornalista ambizioso ma dal cuore tenero riuscirà a scoprire tutto. Ma anche per lui la verità su quello che verrà a conoscere sarà tremenda, non potrà che esserne sconvolto. Scoprirà anche che il vecchio proprietario e lui, nonostante ci siano moltissimi anni di differenza, avranno molte cose in comune e solo allora gli si aprirà davanti, nel suo cuore e nella sua mente una scelta.
Nella stesura avevo scritto due finali e per me era stato difficile scegliere, poi rileggendo la storia ho capito finalmente, che non poteva essere che uno, il migliore, quello che (forse) non avrebbe dato il seguito, una seconda parte o stesura del romanzo... anche se non è sicuro definitivamente.
Alcuni personaggi che dovevano essere secondari alla fine si sono dimostrati quasi protagonisti per la loro importanza nella vicenda e la cosa devo dire che mi ha fatto piacere, molte sono state le persone che avendolo letto mi hanno scritto privatamente la loro opinione e la maggior parte a cui ho chiesto qual'era il personaggio che aveva colpito di più la loro fantasia è stato... Meglio non dirlo, è più giusto leggerlo per saperlo no?
Ringrazio davvero tutti quelli che hanno comperato, letto ed apprezzato Green Hills, che essendo la mia prima opera pubblicata, ci tengo tantissimo ma soprattutto un grazie enorme a Federica ed Emanuele (la mia amica e consigliera ed il mio editore) che hanno creduto in quest'opera ed in me, dando la possibilità a questo lavoro di prendere vita ed un altro grazie alla persona che sta con me da tantissimi anni e che con amore e severità mi ha spronato a continuare nei momenti di difficoltà. 
Giampaolo.



lunedì 22 settembre 2014

Ritornare nei posti che si amano



Ogni persona ha un sogno. Ogni individuo ha più sogni forse. A volte qualcuno possiede la certezza che si avvereranno i propri. Altri invece sanno per certo che rimarranno nel cassetto della propria mente.
Sogni di ogni tipo, venali, fantasiosi, egoisti, generosi, molto spesso utopie o banalità.
Eppure...
Un'esperienza del passato vissuta in pieno, un'esperienza che è andata oltre alla realtà ma non caduta nella fantasia, mi ha dato una certezza assoluta:
"L'ultima immagine che vedrò nella mia vita sarà il mare. Il mare la mia ultima casa."
I miei occhi hanno visto una distesa azzurra con piccole onde, infrangersi sulla riva a qualche metro di distanza, sotto la mia futura dimora. 
Un mare visto da un terrazzo con la ringhiera dipinta di grigio-azzurro mentre nuvole passeggere solcavano il cielo e le mie mani segnate da macchie di vecchiaia, erano appoggiate alla lunga sedia messa da qualcuno su quel largo terrazzo.
Due o tre persone erano alle spalle, ma la sensazione di pace che mi era arrivata all'improvviso avvolgendomi col pensiero "Finalmente è finita", aveva fatto dimenticare tutto e dopo l'azzurro intenso del mare, il buio e da lontano una luce.
Potrà far sorridere qualcuno, potrà far ricordare a qualcun altro la stessa esperienza ma sono sicuro: la casa è da qualche parte che aspetta, che mi aspetta.
Una larga terrazza sopra un costone e la stradina a fianco che permette di raggiungere quella villa circondata da piante esotiche o "marine" è la visione costante di quell'esperienza, il cuore che batte contento dicendo "E' lei, sto arrivando." Mentre sto lentamente salendo dei gradini di sasso  circondati da fiori colorati.
Si sto arrivando. Dopo anni di esperienze, di avventure più brutte che belle, dove le sofferenze sono state maggiori delle gioie, dove tutto ciò che mi ha fatto capire, comprendere, maturare e vivere, so che il premio finale sarà quello.
Ancora non è tempo, ancora ci sono molte cose da fare, da subire, da costruire, da lasciare, da sistemare... Ma il tempo come le nuvole passa in fretta, a volte un po' meno ma presto arriverà anche quel momento, il momento in cui, dove la distesa d'acqua azzurra e blu sarà davanti ai miei occhi e quando sarà, potrò finalmente dire: "Sono ritornato a casa, nel posto che amo di più: il mare."

domenica 14 settembre 2014

Astronomia 53: CAELUM (Bulino)



Bulino
Mappa della costellazione
Mappa della costellazione
[mostra]
Vedi l'immagine della costellazione
Nome latinoCaelum
GenitivoCaeli
AbbreviazioneCae
Coordinate
Ascensione retta5 h
Declinazione-40°
Area totale125 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità da Terra
Latitudine min-90°
Latitudine max+40°
Transito almeridiano15 gennaio, alle 21:00
Stella principale
Nomeα Caeli
Magnitudine app.4,45
Altre stelle
Magn. app. < 3Nessuna
Magn. app. < 67
Sciami meteorici
Nessuno
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Il Bulino (in latino Caelum) è una costellazione meridionale minore, introdotta da Nicolas Louis de Lacaille. Rappresenta due bulini da scultore incrociati.

Caratteristiche


Il Bulino rappresentato da Johann Bode.
Il Bulino è una costellazione piccola e decisamente oscura, stretta fra le più appariscenti costellazioni di Eridano ad ovest e della Colomba ad est; è completamente priva di oggetti brillanti: la sua stella più luminosa è infatti solo di quarta magnitudine. Per individuarne le poche stelle visibili ad occhio nudo, è possibile partire dalla costellazione della Colomba e dirigersi verso ovest di alcuni gradi. Possiede solo sei stelle più luminose della magnitudine 6,0.
Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra ottobre e febbraio, coincidenti con l'autunno boreale; occupa una piccola parte di quella vasta regione di cielo che dalle città boreali appare completamente priva di stelle nelle sere d'autunno verso sud. Dall'emisfero australe è maggiormente visibile, poiché la sua declinazione e moderatamente australe, ma resta comunque di difficile reperimento.

Stelle principali

L'unica stella doppia con una separazione delle componenti superiore ai 10" è la ν Caeli, composta da una stella gialla di sesta magnitudine con una compagna di nona grandezza.
Principali stelle doppie
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
AR
Dec
AB
ν Caeli04h 40m 16s-41° 19′ 16″6,069,313,6g + g
γ1 Caeli05h 04m 24s-35° 28′ 58″4,628,73,0ar + g

      Stelle variabili

Fra le stelle variabili della costellazione la più appariscente in fase di massima è la R Caeli, una Mireide che in oltre un anno oscilla fra la sesta e la quattordicesima magnitudine.
Principali stelle variabili
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
AR
Dec
Max.Min.
R Caeli04h 40m 30s-38° 14′ 07″6,713,7390,95Mireide
X Caeli05h 04m 26s-35° 42′ 18″6,286,390,1352Pulsante (Var. δ Sct)
Z Caeli04h 52m 35s-43° 03′ 38″7,847,9952:Semiregolare pulsante

Oggetti del cielo profondo

Non sono presenti oggetti galattici e le galassie visibili in questa parte di cielo sono piuttosto deboli; l'unica che supera la undicesima magnitudine è NGC 1679, una galassia irregolare situata nella parte settentrionale della costellazione e osservabile con un telescopio amatoriale di media potenza.
Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
TipoMagnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
AR
Dec
NGC 167904h 49m 55s-31° 58′ 03″Galassia11,62,7 x 2,0

Astronomia 52: DELPHINUS (Delfino)



Delfino
Mappa della costellazione
Mappa della costellazione
[mostra]
Vedi l'immagine della costellazione
Nome latinoDelphinus
GenitivoDelphini
AbbreviazioneDel
Coordinate
Ascensione retta20 h
Declinazione+13°
Area totale189 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità da Terra
Latitudine min-70°
Latitudine max+90°
Transito al meridianosettembre
Stella principale
NomeRotanev (β Del)
Magnitudine app.3,63
Altre stelle
Magn. app. < 30
Magn. app. < 618
Sciami meteorici
Nessuno
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Il Delfino (in latino Delphinus) è una piccola costellazione settentrionale, molto vicina dall'equatore celeste. Era una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo, ed è oggi una delle 88 costellazioni moderne. Si trova sul bordo sudorientale della brillante Via Lattea estiva.

Caratteristiche

La costellazione del Delfino rappresentata dal Mercatore, visibile sulla destra.
La costellazione deve il suo nome alla particolare configurazione creata da un gruppo di stelle di quarta magnitudine, che ricorda felicemente la sagoma di un delfino in fase di salto. Nonostante le sue piccole dimensioni il Delfino è facilmente riconoscibile, grazie al fatto che le sue stelle sono molto ravvicinate fra loro; inoltre si trovano una decina di gradi a nordest della brillante stella Altair. La brillante scia della Via Lattea estiva passa a circa 10° verso nordovest rispetto alla costellazione.
Le due stelle più luminose del Delfino sono, in ordine, Beta (magnitudine 3,6) e Alfa (magnitudine 3,8). La prima è chiamata Sualocin (α Del), mentre la seconda ha il nomeRotanev (β Del). Questi nomi hanno un'etimologia curiosa: vennero conferiti da padreGiuseppe Piazzi, l'astronomo che diresse l'osservatorio di Palermo e a cui si deve la scoperta del primo degli asteroidiCerere, poi elevato al rango di pianeta nano. Egli volle, con quei nomi, ricordare il suo collaboratore Niccolò Cacciatore, del quale tradusse il nome in latino, Nicolaus Venator, che divenne (letto in senso contrario) il nome dei due astri.

Stelle principali

La costellazione contiene una ventina di stelle visibili ad occhio nudo.

Stelle doppie

Alcune delle stelle del Delfino sono doppie facili da risolvere anche con piccoli strumenti.
  • γ Delphini è una stella doppia le cui componenti hanno magnitudine 4,5 e 5,5 e sono separate di quasi 10', rimanendo quindi alla portata di piccoli telescopi.
  • β Delphini è anch'essa una doppia difficilissima da separare nelle due componenti, dal momento che l'angolo tra le due stelle (magnitudine 4,8 e 4,9) è sempre inferiore 1", variano tra 0,2" e 0,7"; il periodo orbitale è di circa 26 anni e mezzo.
Principali stelle doppie
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
AR
Dec
AB
β Delphini20h 37m 33s+14° 35′ 43″4,84,90,5g + g
γ Delphini20h 46m :+16° 07′ :4,275,1413,0azz + g
HD 19922320h 55m 41s+04° 31′ 58″6,37,72,1g + g

Stelle variabili

Fra le stelle variabili della costellazione, non numerose anche a causa delle sue dimensioni, solo poche sono alla portata di piccoli strumenti.
Fra le Mireidi la più notevole è R Delphini, che oscilla fra la settima e la tredicesima magnitudine in circa 286 giorni; al momento della massima luminosità è visibile con un binocolo, mentre al minimo richiede strumenti più potenti, di apertura superiore a 15 cm.
EU Delphini è una variabile semiregolare pulsante, le cui variazioni, che avvengono in un ciclo di circa due mesi, sono apprezzabili anche con un binocolo.
Principali stelle variabili
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
AR
Dec
Max.Min.
R Delphini20h 14m 55s+09° 15′ 21″7,6013,70285,88Mireide
U Delphini20h 45m 28s+18° 05′ 24″7,68,959,7Semiregolare
CT Delphini20h 29m 26s+09° 53′ 52″6,88,5-Semiregolare pulsante
EU Delphini20h 37m 55s+18° 16′ 07″5,796,959,7Semiregolare pulsante
δ Delphini20h 43m 28s+15° 04′ 29″4,384,49-Irregolare

Oggetti del profondo cielo

NGC 7006, un ammasso globulare.

Fra questi spicca l'ammasso globulare
 NGC 7006, che appare come una debole palla di luce di dodicesima magnitudine. Per osservarlo basta usare un telescopio con apertura pari o superiore ai 15 cm. La sua luce ci arriva dopo un viaggio di 185.000 anni luce: è infatti uno degli ammassi globulari più distanti da noi. NGC 6934 è un altro ammasso globulare, di magnitudine 9,8La costellazione del Delfino non contiene oggetti molto appariscenti, sebbene la vicinanza alla scia luminosa della Via Lattea fa sì che si possano osservare alcuni oggetti galattici.
A questi si aggiunge NGC 6891, una nebulosa planetaria di magnitudine 10,5.

Principali oggetti non stellar
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
TipoMagnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
AR
Dec
NGC 689120h 15m 09s+12° 42′ 16″Nebulosa planetaria10,50,33 x 0,3
NGC 693420h 34m 11s+07° 24′ 15″Ammasso globulare9,80,6
NGC 700621h 01m 29s+16° 11′ 14″Ammasso globulare10,62,8

Sistemi planetari

La costellazione contiene alcune stelle con un sistema planetario noto; in tutti i casi il sistema è composto da un pianeta giovianoWASP-2 b è l'unico pianeta fra i quattro sistemi ad avere una massa leggermente inferiore a quella di Giove, mentre 18 Delphini b arriva fino a 10 volte la massa di Giove.
Sistemi planetari
Nome del sistema
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Tipo di stella
Numero di pianeti
confermati
AR
Dec
HD 19501920h 28m 19s+18° 46′ 10″6,91Nana gialla1 (b)
WASP-220h 30m 54s+06° 25′ 46″6,91Nana arancione1 (b)
HD 19688520h 39m 52s+11° 14′ 58″6,39Subgigante gialla1 (b)
18 Delphini20h 58m 26s+10° 50′ 22″5,51Gigante gialla1 (b)

Mitologia

Il Delfino in Atlas Coelestis di John Flamsteed.
Ai marinai greci capitava di frequente di avvistare delfini, non è quindi sorprendente trovare in cielo una di queste creature amichevoli e intelligenti. Ci sono due storie che spiegano la presenza di un delfino celeste. Secondo Eratostene, questo delfino rappresenta il messaggero del dio del mare, Poseidone.
Dopo che ZeusPoseidone e Ade avevano privato del trono il padre Crono, si divisero tra loro il cielo, il mare e il mondo dell'oltretomba, e a Poseidone toccò il mare. Egli si costruì un magnifico palazzo sott'acqua, al largo delle coste dell'isola di Eubea. Per quanto ricchissimo, il palazzo sembrava vuoto senza una moglie, e allora Poseidone decise di cercarsene una. Corteggiò Anfitrite, una delle ninfe marine chiamateNereidi, ma quella sfuggì ai suoi rozzi approcci amorosi rifugiandosi presso le altre Nereidi. Poseidone le mandò messaggeri, incluso un delfino, che la trovò e con fare lusinghiero la riportò dal dio del mare, che poi sposò. In segno di gratitudine Poseidone pose l'immagine del delfino fra le stelle.
Un'altra storia, riportata da Igino e da Ovidio, dice che questo è il delfino che salvò la vita ad Arione, un poeta e musicista in carne e ossa del VII secolo a.C. Arione nacque nell'isola di Lesbo, ma la sua fama si sparse per tutta la Grecia perché si diceva che era un abilissimo suonatore di lira. Mentre Arione ritornava in Grecia via mare, dopo un giro di concerti in Sicilia, i marinai tramarono di ucciderlo per rubargli la piccola fortuna che aveva guadagnato. Quando lo circondarono con le spade sguainate Arione chiese che gli fosse concesso di cantare un'ultima canzone. Il suo canto attirò un banco di delfini che nuotavano a balzi giocosi lungo una fiancata della nave. Affidandosi alla misericordia degli dèi, il musicista saltò fuoribordo e uno dei delfini se lo prese in groppa e lo riportò in Grecia, dove più tardi affrontò faccia a faccia coloro che avevano attentato alla sua vita, facendoli condannare a morte. Apollo, il dio della musica e della poesia, mise il delfino fra le costellazioni, insieme alla lira di Arione che è rappresentata nella costellazione della Lira.
Due delle stelle del Delfino hanno i nomi particolari di Sualocin e Rotanev, dati loro nel 1814 dall'astronomo italiano Niccolò Cacciatore, assistente e successore del grande Giuseppe Piazzi presso l'Osservatorio di Palermo. Letti al rovescio, i nomi diventano Nicolaus Venator, la forma latinizzata di Niccolò Cacciatore. È l'unica persona ad aver dato il proprio nome a una stella e ad averla fatta franca.