giovedì 31 ottobre 2013

Astronomia 40: CANCER


Cancro
Mappa della costellazione
Mappa della costellazione
Nome latinoCancer
GenitivoCancri
AbbreviazioneCnc
Coordinate
Ascensione retta9 h
Declinazione20°
Area totale506 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità da Terra
Latitudine min-60°
Latitudine max+90°
Transito al meridiano20 febbraio, alle 21:00
Stella principale
NomeAltarf (β Cnc)
Magnitudine app.3.5
Altre stelle
Magn. app. < 30
Magn. app. < 649
Sciami meteorici
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Il Cancro (in latino Cancer, "granchio", abbreviato in Cnc) è una delle dodici costellazioni dello zodiaco. Il Cancro, nonostante sia una costellazione di dimensioni medie, è poco luminoso, ed effettivamente non assomiglia ad un granchio. Si trova tra iGemelli ad ovest ed il Leone ad est. A nord si trova la Lince, a sud il Cane Minore e l'Idra.


Stelle doppie


La costellazione del Cancro abbonda di stelle doppie, molte delle quali sono facili da risolvere anche con piccoli strumenti.
  • Una facile coppia ottica, composta da stelle in realtà non legate fra loro, è quella composta da 53 Cancri e 55 Cancri, poco ad est della stella ι: si tratta di due stelle di sesta magnitudine, visibili ad occhio nudo come un unico astro di quinta grandezza, ma risolvibile anche con un binocolo in due astri di simile magnitudine; la componente più settentrionale è la 55 Cancri, nota per il suo ricco sistema planetario.
  • Il sistema di ζ Cancri è uno dei più conosciuti della volta celeste, essendo una particolare stella multipla: le due componenti principali, di magnitudine 5,05 e 6,2, sono separate da 5" d'arco e si presentano entrambe giallastre; un potente telescopio è in grado di rilevare che la componente primaria è a sua volta una doppia, con componenti di magnitudine 5,6 e 6,0 separate da meno di 1". Attorno alla componente secondaria orbita poi un'altra stella, non rilevabile però con telescopi amatoriali.
  • ι Cancri è un'altra coppia, molto semplice da risolvere dato che le due componenti, di quarta e sesta grandezza, sono separate da quasi messo primo d'arco.
  • φ2 Cancri è una coppia formata da stelle di magnitudine identica fra loro, separate da poco più di 5", entrambe bianche.
  • HD 72945 è una stella di magnitudine 6,0 che possiede una compagna di settima grandezza a circa 10" di separazione, dunque facile da risolvere.


Principali stelle doppie
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
AR
Dec
AB
ζ Cancri A-B08h 12m 13s+17° 38′ 53″5,636,020,7g + g
ζ Cancri AB-Cc08h 12m 13s+17° 38′ 53″5,056,205,9g + g
24 Cancri08h 26m 40s+24° 32′ 03″7,027,815,7g + g
φ2 Cancri08h 26m 47s+26° 56′ 08″6,306,325,2b + b
HD 7294508h 35m 51s+06° 37′ 13″5,997,2510,3g + g
ι Cancri08h 46m 42s+28° 45′ 36″4,026,5730,04g + ar
66 Cancri09h 01m 24s+32° 15′ 08″5,98,34,6b + b
HD 7817509h 07m 27s+22° 58′ 51″6,97,37,6g + g

Stelle variabili


Il Cancro ospita al suo interno un buon numero di stelle variabili, in massima parte alla portata anche di piccoli strumenti amatoriali.
Fra le Mireidi la più brillante è la RR Cancri, che quando è al massimo della luminosità è di sesta magnitudine, dunque visibile anche con un piccolo binocolo; in fase di minimo è invece di undicesima grandezza e può essere scorta solo con un telescopio.
Fra le nuberose semiregolari spicca la BP Cancri, che in un periodo che si aggira sui 40 giorni oscilla di alcuni decimi di magnitudine attorno alla quinta grandezza; le sue variazioni possono anche essere osservate ad occhio nudo, avendo altre stelle come riferimento. Un'altra semiregolare è la X Cancri, che in circa 195 giorni oscilla fra quinta e la settima grandezza: in fase di massimo è visibile anche ad occhio nudo.
Sono presenti anche alcune variabili pulsanti: la VZ Cancri è una variabile RR Lyrae che oscilla di alcuni decimi di magnitudine attorno alla settima grandezza, dunque ben apprezzabile con un binocolo, mentre la BI Cancri una stella del tipo α2CVn, visibile anche ad occhio nudo ma dalle variazioni troppo contenute.
Principali stelle variabili
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
AR
Dec
Max.Min.
R Cancri08h 16m 34s+11° 43′ 34″6,711,8361,60Mireide
T Cancri08h 56m 40s+19° 50′ 57″7,610,5482:Semiregolare (Stella al carbonio)
V Cancri08h 21m 43s+17° 17′ 07″7,513,9272,13Mireide
W Cancri09h 09m 53s+25° 14′ 54″7,414,4393,22Mireide
X Cancri08h 55m 23s+17° 13′ 53″5,67,5195:Semiregolare (Stella al carbonio)
RS Cancri09h 10m 39s+30° 57′ 47″6,27,7120:Semiregolare pulsante
RT Cancri08h 58m 16s+10° 50′ 43″7,128,660:Semiregolare pulsante
VZ Cancri08h 40m 52s+09° 49′ 27″7,187,910,1784Pulsante (RR Lyr)
BI Cancri08h 44m 45s+10° 04′ 54″5,535,654,116Pulsante (α2CVn)
BM Cancri08h 13m 09s+29° 39′ 24″5,585,714,2359Eclisse
BP Cancri08h 26m 44s+12° 39′ 17″5,415,7540:Semiregolare

Oggetti del profondo cielo



L'ammasso aperto del Presepe.

Il Cancro in particolare è ben noto tra gli appassionati di astronomia per ospitare il Presepe (M44), un ammasso aperto dalla forma caratteristica, che contiene anche la stella ε Cancri; dista circa 520 anni luce ed è di terza magnitudine, ben visibile ad occhio nudocome una macchia di aspetto marcatamente nebuloso e granuloso. Un binocolo anche di piccole dimensioni è in grado di risolverlo completamente in stelle. Un altro ammasso aperto, M67 (vicino ad Acubens, α Cnc), è uno dei più vecchi ammassi conosciuti, con oltre 10 miliardi di anni; si tratta di un ammasso esteso e debole, con circa 100 stelle. Dista circa 2700 anni luce ed è di settima magnitudine, visibile quindi con un binocolo.
Sono presenti nel Cancro anche diverse galassie, di cui poche appaiono però alla portata di piccoli strumenti; l'unica di un certo interesse è NGC 2775, una galassia spirale gigante individuabile verso in confine con il Leone e l'Idra.
Principali oggetti non stellari[4][5][2]
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
TipoMagnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
AR
Dec
M4408h 40m :+19° 41′ :Ammasso aperto3,195Presepe
M6708h 51m 24s+11° 49′ :Ammasso aperto6,130
NGC 267208h 49m 24s+19° 04′ :Galassia11,23,0 x 2,8
NGC 277509h 10m 18s+07° 02′ :Galassia10,34,3 x 3,3

Sistemi planetari


La stella 55 Cancri possiede uno dei sistemi planetari più studiati: è il secondo più esteso conosciuto dopo quello di Gliese 581, con ben cinque pianeti, ed è stato il più grande conosciuto prima del settembre 2010; 55 Cancri è una stella doppia, in cui la primaria è una nana gialla con una massa leggermente inferiore a quella del Sole, mentre la secondaria, situata ad oltre 1000 UA da essa, è una nana rossa. I pianeti orbitano attorno alla primaria e il meno massiccio di essi ha una massa paragonabile a quella del pianetaNettuno; il più massiccio invece è quasi quattro volte più grande di Giove. Nel 2009 è stato scoperto un pianeta orbitante attorno alla stella HD 73534.
Sistemi planetari
Nome del sistema
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Tipo di stella
Numero di pianeti
confermati
AR
Dec
HD 7353408h 39m 16s+12° 57′ 37″8,24Subgigante gialla1 (b)
55 Cancri08h 52m 36s+28° 19′ 53″5,96Nana gialla5 (b - c - d - e - f)

Mitologia



Il Cancro in Uranographia di Johann Bode. In centro a esso c'è l'ammasso stellare Praesepe, con ai lati le stelle Asellus Borealis e Asellus Australis.
Il granchio è un personaggio minore in una delle fatiche di Eracle (il nome greco di Ercole). Mentre Eracle lottava contro il mostro dalle molte teste di nome Idra nella palude vicino a Lerna, il granchio emerse dalla melma e partecipò all'attacco mordendo il piede dell'eroe che lo calpestò furiosamente riducendolo in poltiglia. Si dice che per questo suo modesto contributo alla storia, la dea Era, nemica di Eracle, gli abbia riservato un posto fra le stelle dello zodiaco. E come si addice a un personaggio di così poca importanza, quella del Cancro è la meno brillante delle costellazioni dello zodiaco, con nessuna stella che supera la quarta grandezza. La stella Alfa del Cancro si chiama Acubens, che in arabo significa «chela».
Due delle stelle che formano la costellazione si chiamano Asellus Borealis e Asellus Australis, nomi latini che significano «asino del nord» e «asino del sud», che hanno leggende proprie. Secondo Eratostene, durante la battaglia tra gli dèi e i Giganti che seguì la sconfitta dei Titani, gli dei DionisoEfesto e alcuni loro compagni arrivarono in groppa ad asini per unirsi alla mischia. I Giganti non avevano mai sentito i ragli degli asini prima di allora e furono messi in fuga da quel rumore, credendo che un qualche mostro spaventoso stesse per essere sguinzagliato contro di loro. Dioniso sistemò gli asini in cielo, a entrambi i lati dell'ammasso stellare che i Greci chiamarono Phatne, la Mangiatoia, dalla quale sembra che gli asini stiano mangiando. Tolomeo descrisse Phatne come «la massa nebulosa nel petto». Oggi agli astronomi questa massa stellare è nota con il suo nome latino Praesepe, ma più comunemente è l'Alveare (praesepe significa sia «mangiatoia» che «arnia»). Nei paesi orientali (soprattutto Cina e Giappone) quest'ammasso era considerato il punto di contatto fra il mondo umano e l'aldilà attraverso cui passavano i defunti.

Il tropico del Cancro è la latitudine terrestre in cui il Sole è in posizione verticale a mezzogiorno il 21 di giugno, il solstizio d'estate. Ai tempi degli antichi Greci a quella data il Sole si trovava tra le stelle del Cancro, ma l'oscillazione della terra sul suo asse, la precessione, ha spostato il solstizio d'estate in un punto sul confine tra i Gemelli e il Toro.
La Costellazione del Cancro compare insieme al Monte Tricorno sulle monete euro slovene da cinquanta centesimi, poiché la data di indipendenza di questa nazione si festeggia sotto il segno del Cancro (il 25 giugno).

mercoledì 30 ottobre 2013

Voglia di autunno


Milano, novembre 1995, un parco pieno di atmosfera autunnale in centro della metropoli in un sabato qualunque.
Passeggiavo sulle stradine che costeggiavano i laghetti pieni di foglie mentre tutte le aiuole e le piante avevano assunto i colori e le forme un po' scure autunnali, tappeti di foglie gialle e rosse erano sotto i piedi. Per mano avevo il figlio di una mia cara amica che quel pomeriggio aveva un impegno e gentilmente mi disse se potevo occuparmene. "Fallo pure giocare con i giochi in casa, macchinine o quello che vuole lui, se vuoi vedere la tv o altro non farti problemi." Le risposi va bene ma appena uscita, dissi al piccolo di 10 anni se voleva venire con me ai giardini; fu stupito perché non ci andava mai, la mamma doveva lavorare, la scuola, la nonna in periferia... Insomma era sempre sballottato di qui e di là. Suo padre con la sua nuova famiglia non aveva tempo per lui se non una telefonata una sera si ed una no e forse manco si ricordava di avere quel bimbo dal caschetto scuro come figlio.
Mi vedevo in lui, sentivo la sua solitudine e sofferenza, avevamo in comune tante cose e quel giorno ai giardini ne scoprimmo tante. Avevo voglia di correre con lui e lo feci, siamo andati sulle altalene vicine e ridevamo insieme, sul ponticello dove anatre starnazzanti passavano veloci sull'acqua fredda gli raccontai di quando c'era lo zoo in questo bellissimo parco. In quel luogo c'erano le giraffe, là in fondo le scimmie, più avanti dei felini e tante gabbie. Poi ci siamo avvicinati a delle auto di poliziotti simpatici che lo fecero sedere sul sedile di fianco all'autista dicendo poi al piccolo "Vai ora col papà che ti aspetta" intanto che andai un attimo al bar ad ordinare qualcosa di caldo.
Quella parola mi folgorò, vidi il piccolo venire veloce verso di me e mi rividi alla sua età, mi accorsi in quell'istante che tutto ciò che abbiamo fatto fino a quel momento era quello che volevo fare io con mio padre quando ero piccolo. Un padre come il suo che "non era mai esistito" anche se c'era, chissà se stava soffrendo come ho sofferto io per quella mancanza. Ci sedemmo davanti a due cioccolate caldissime, con una spirale di panna con scaglie di cacao sopra e due biscotti a testa nel piattino a fianco. Era felicissimo, mi raccontava della scuola e che da grande voleva fare l'architetto, che amava i cani ma mamma non poteva tenerli in casa e che un giorno lei gli aveva fatto conoscere un signore simpatico col suo cane, che questo signore lavorava vicino a lei anche se era un po' più grande della mamma. Sapevo che lei si vedeva con questo vedovo oltretutto un'ottima persona, poi all'improvviso mi fece quella domanda che mi fece balzare nel petto il cuore:
"Perché non sei tu il mio papà?" rimasi fisso a guardarlo "Ho sentito prima una signora al banco che diceva ad un'altra "Ma non hai visto che papà giovane ha quel bambino? Lo avrà avuto a liceo? E poi ci avevano guardato"...
"Beh avere un figlio come te mi sarebbe piaciuto ma la tua mamma ed io siamo molto amici da tanti anni e non era possibile." "Capisco." fa lui ma dubito che abbia capito il perchè "Però mamma mi ha detto che stasera ci sarà una persona a cena da noi e gli piacerebbe che facessimo amicizia."
Lo guardai negli occhi "Bene, è bello avere amici a cena, così si passa una sera divertente."
"Lo so spesso ci vieni tu, poi Laura e Marisa, vengono Giovanni, Luca e Sara, ma sono tutti grandi e io mi annoio... Mamma mi ha detto che verrà G., sai quel signore che lavora vicino a lei quello del cane che ti dissi poco fa..."
Finalmente si era decisa pensai, aveva deciso che forse il piccolo avrebbe avuto bisogno di aver vicino qualcuno, sorrisi al piccolo "Dici che che va bene questa cosa?"
"In che senso?" rispondo io toccandogli il braccio.
"Nel senso che poi se vuole fidanzarsi con mamma io che faccio?"
"Penso che G. sia una bravissima persona, e se la tua mamma vorrà fidanzarsi con lui potrebbe essere un'ottima cosa per tanti motivi."
"Quali?" mi disse finendo di bere la cioccolata pulendosi la bocca col tovagliolo.
"Quello più importante e che tu possa avere un altro papà che stia sempre con te, ma chiaro che il tuo, quello vero è più importante, anche se a volte un... ehm... secondo papà può essere meglio del primo"  sorrisi di nuovo schiacciandogli l'occhio, annuiva ma vedevo i suoi occhi un po' dubbiosi " Poi la tua mamma non sarebbe più sola, se torna dal lavoro la sera tardi magari lui la va a prendere e fa la strada in sua compagnia, poi... ti porterebbe in giro in tanti posti. Giocherebbe con te..."
"Come hai fatto tu adesso?" "E si certo, vedrai se davvero decideranno di fidanzarsi, sono sicuro che ti piacerà e l'unica cosa importante e che tu ne abbia rispetto per quel signore... Bene è ora che ti porti a casa, mamma ti aspetterà fuori dal portone." Annuì, mi sorrise e mi prese per mano. Attraversammo i giardini e sbucammo verso Piazza della Repubblica, qualche centinaio di metri più avanti ed eravamo quasi arrivati quando il piccolo grido "Ecco mamma!" e sorridendo gesticolò verso di lei che aveva accanto G.
Al verde scattammo di corsa sulle strisce pedonali e raggiungemmo la coppia, lui saltò in braccio alla mamma baciandola e poi guardò G. facendogli un sorriso. Lei dopo aver posato a terra il figlio si avvicinò mi diede un abbraccio ringraziandomi e nell'orecchio mi disse "Domani ti dirò com'è andata e grazie ancora sei un tesoro." G. mi diede la mano e mi disse che ci saremmo visti presto, abbracciai il piccolo e me ne andai mentre loro rincasavano nel grande palazzo. Presi il tram che mi portava a casa, passando tra le piante dalle foglie rosse, le auto con i fari accesi e le insegne dei negozi, vidi dai finestrini umidi un pezzo dei giardini pubblici e mi rividi bambino correre nelle stradine piene di foglie colorate, ma non ci fu nessun Giampaolo, nessun papà, nessun G con la mamma a giocare con me o ad aspettarmi fuori casa. Una foglia gialla si appiccicò sul finestrino davanti a me e mi voltai verso il posto di guida, una mano mi saluta e un amico incontrato per caso mi si avvicinò "Paolo son contento di vederti qui, ti va di farmi compagnia per una pizza questa sera? Cosi ci facciamo due chiacchiere." Annuii, il tram velocemente sferragliando attraversò Piazza Oberdan e spari in fondo alla via.